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Julius è un nome che potrebbe andar bene per un diplomatico, un professore universitario, uno scrittore di romanzi; persino per un ladro gentiluomo. Ma no, non si sposa con un ispettore di polizia, o meglio un piedipiatti. Julius potete immaginarlo magro, alto, quasi stilizzato, con una camminata agile, disinvolta, vestito come un damerino a passeggio per le vie di Londra, Parigi o Roma. E invece è uomo di corporatura media, fronte alta, occhio ceruleo, viso regolare, se non fosse per quella mascella squadrata: tutto è tranne un uomo elegante. Il mezzo toscano ciondola spesso dalle sue labbra. Julius è un commissario prossimo alla pensione; indaga sulla morte di una giovane ragazza e tutto quel che è stato prima, nella sua vita e in quella dei protagonisti, verrà sconvolto. E illuminato per sempre da una luce nuova.